La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
P. P. Pasolini

19.5.07

Solea


Jean Claude Izzo - Solea
e/o


L'ultimo episodio della Trilogia Marsigliese di Jean Claude Izzo è un colpo al cuore che ti tormenta a tempo indeterminato. Innanzitutto perché sei consapevole che è l'ultimo capitolo di un fiume narrativo epico che ti ha fatto amare è odiare con una forza e un trasporto come solo i grandi libri riescono a fare. Ti ha fatto amare una città complessa che è un crogiolo di culture, le sue viuzze, i suoi profumi contrastanti, il suo mare e il suo cielo, la sua luce di speranza. Ti ha fatto amare il coraggio degli uomini e odiare tutto il male che nel mondo gli stessi uomini riescono a produrre.
Ma non è solo per questo. Non sono solo gli addii, a cui si deve aggiungere anche quello di Fabio Montale, che rende nerissimo questo romanzo. Quello che rende veramente difficile mandare giù il groppone è la mancanza di una via d'uscita, di uno spiraglio di luce proiettato verso quello che sarà.
In Solea l'ex sbirro Montale, per dare aiuto a Babette, giornalista intrepida sua ex amante, impegnata in una rischiosa inchiesta su mafia e corruzione, si ritrova immischiato in un mondo senza scrupoli dove tutto è sacrificabile in nome del denaro e del potere.
La mafia sta cercando Babette perché in procinto di pubblicare un reportage con dei contenuti che potrebbero scombussolare i piani di potenti e mafiosi e, sicura che la giornalista sia in contatto con Montale, gli mette alle calcagne un misterioso e spietato killer che seguirà Montale giorno e notte e seminerà paura e morte tra chi gli sta più vicino, fino all'epilogo più triste e poco consolante che ci si possa aspettare.
I malati di cuore sono avvertiti.

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