La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
P. P. Pasolini

11.4.07

James Ellroy

Ci siamo. James Ellroy, ovvero una autentica leggenda vivente. Vero nome Lee Earle Ellroy, nato a Los Angeles, California, il 4 marzo 1948.
L’infanzia del piccolo James è un vero inferno, ad appena dieci anni la madre Geneva viene assassinata a El Monte, località dove, assieme alla madre, si era trasferito quando il padre Armand, pessimo soggetto, sfaticato e dalle tendenze nichiliste, li aveva abbandonati. Il delitto rimarrà irrisolto e segnerà pesantemente il carattere di Ellroy. All’età di diciassette anni perde anche il padre e con lui l’ultimo legame (anche se blando) con una figura genitoriale. Passerà la giovinezza tra gli eccessi: alcool, droga, piccola delinquenza, carcere, lavori occasionali, feticismo, overdosi e ricoveri; passando attraverso il filo conduttore degli orrori psichici dovuti all’infanzia inesistente.
Oltre all’assassinio della madre avvolto dal mistero, che certamente ha avuto un ruolo centrale nella nascita della sua autentica passione per il mondo criminale, va menzionato anche un libro (The Badge di Jack Webb) regalategli dal padre poco prima che morisse e che, a detta dell’autore, è stato un input importante per la sua futura carriera di scrittore. E non va ovviamente dimenticato quell’omicidio efferato ai danni di Elisabeth Short, anch’esso rimasto irrisolto e conosciuto come il caso “Dalia Nera”, che ha rappresentato un incredibile parallelismo col caso della madre e lo ha portato, molti anni dopo, a trattare la vicenda nel suo famoso libro The Black Dahlia, primo episodio della bellissima "Tetralogia di Los Angeles" e recentemente portato al cinema da Brian De Palma.
Ancora più che in The Black Dahlia, l’altro libro in cui l’autore si immerge letteralmente nel suo passato è My dark places, vero e proprio viaggio nella genesi di una mente disturbata. In un intervista di qualche anno fa per l'Espresso (19 Aprile 2001) Carlo Lucarelli gli domanda: "Ne I miei luoghi oscuri arriva così in fondo da raccontare le cose più intime di se stesso e della sua vita, compresa l'autopsia di sua madre uccisa brutalmente da un maniaco. Non credevo che uno scrittore potesse arrivare così in fondo nel suo cuore."
"Con quel libro non cercavo di scavare da nessuna parte. Non volevo esorcizzare nessun demone. Volevo solo scoprire chi aveva ucciso mia madre e nel fare questo ho dovuto scrivere pezzi della mia biografia. L'ho scritto per onorare mia madre. Non è stato un libro difficile: ho solo dovuto dire la verità."
La risposta ha dell'incredibile, e chi ha letto il libro può capire facilmente perché.
Dopo aver achiviato la "Tetralogia di Los Angeles", composta, oltre che da The Black Dahlia, da The Big Nowhere, LA Confidential e White Jazz, e dopo aver inseguito il fantasma della madre con My dark places, Ellroy si concentra in un progetto in cui l'oggetto della sua analisi è la genesi della recente storia americana. La così detta "Trilogia Americana" si apre con American Tabloid, in cui Los Angeles rappresenta solo un punto di partenza per indagare nell'America degli anni settanta, dove si muovono tre personaggi in bilico tra crimine e giustizia, ideali e tornaconto personale, in un viaggio allucinante che attraversa la Baia dei Porci e culmina con l'omicidio di John Kennedy e dove CIA, FBI, Mafia, Ku Klux Klan, castristi e sbirri tessono la tela della storia sotterranea degli Stati Uniti di quegli anni. Uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi anni.
Alcuni dei memorabili personaggi di questo libro si ritrovano nel secondo episodio della trilogia. Sei pezzi da mille (The Cold Six Thousand) inizia dove American Tabloid finisce e si conclude, passando per Martin Luther King, Watts, il Vietnam, la protesta giovanile, Jimmy Hoffa, Edgar Hoover, Sonny Liston, Jack Ruby, Lee Oswald, Sirhan B. Sirhan, con l'omocidio dell'altro Kennedy: Bob. Il terzo episodio della "Trilogia Americana" dovrebbe uscire quest'anno (2007).
Tutta l'opera di James Ellroy è nera, nerissima, e al centro della quale si muve un mondo senza redenzione in cui gli eroi sono "nudi" e i criminali la fanno da padroni. (Vi viene in mente qualcosa?).

Bibliografia
1981. Brown's Requiem (Prega Detective, Mondadori)
1982. Clandestine (Clandestino, Mondadori)
1986. Killer on the Road o Silent Terror (L'angelo del silenzio, Mondadori)
1994. Hollywood Nocturnes (Notturni Hollywoodiani, Mondatori)
1996. My Dark Places (I miei luoghi oscuri, Bompiani )
1999. Killer on the Road
1999. Crime Wave (Corpi da reato, Bompiani)
1999. Tijuana, mon amour (Tijuana, mon amour, Bompiani)
2002. Grave Doubt (Il dubbio letale, Bompiani)
2004. Destination: Morgue (Destination: Morgue, Bompiani)
2005. Hot-Prowl Rape-O (Scasso con stupro, Bompiani)
2006. Jungletown Jihad (Jungletown Jihad, Bompiani)

Trilogia Loyd Hopkins
1984. Blood on the Moon (Le strade dell'innocenza, Mondadori)
1984. Because the Night (Perché la notte, Mondadori)
1985. Suicide Hill (La collina dei suicidi, Mondadori)
2001. Los angeles nera, Mondadori (In questo volume sono raccolti i tre romanzi della Trilogia Loyd Hopkins

Tetralogia di Los Angeles
1987. The Black Dahlia (Dalia nera, Mondadori)
1988. The Big Nowhere (Il grande nulla, Mondadori)
1990. L.A. Confidential (L.A. Confidential, Mondadori)
1992. White Jazz (White Jazz, Mondadori)

Trilogia criminale americana
1995. American Tabloid (American Tabloid, Mondadori)
2001. The Cold Six Thousand (Sei pezzi da mille, Mondadori)
2007. (?) dovrebbe uscire quest'anno

Filmografia
1988. Cop
1997. L.A. Confidential
1998. Brown's Requiem (Prega Detective)
2002. Stay Clean
2002. Dark Blue
2006. The Black Dahlia

Web

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