La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
P. P. Pasolini

24.2.07

Pollok

Faccio un incursione nel mondo dei fumetti per segnalarvene uno di prossima uscita per la Bonelli Editore.
Si chiama Pollok ed è una nuova creatura di Carlo Ambrosini che approderà in fumetteria nella primavera del 2007. Il nuovo fumetto, filone giallo-noir, racconta le vicende di un consulente di un celebre museo di Amsterdam, pittore e grande estimatore di quel Jackson Pollock (1916-1956), principale esponente dell'action painting (espressionismo astratto) morto prematuramente in seguito ad un incidente automobilistico.

Di seguito un intervista a Carlo Ambrosini, apparsa qui un po' di tempo fa, che ci aiuta a conoscere meglio il personaggio.


Di cosa si tratta?
Si chiama Pollok, e il suo nome lascia intuire sia la mia passione per il quasi omonimo pittore (Jackson Pollock) sia l'intenzione di ambientare i racconti di questa nuova pubblicazione nel mondo dell'arte. Il nostro protagonista, infatti, è una sorta di investigatore, ma non nel senso classico del ruolo. Ovvero, non si occupa di indagare su omicidi e rapine, quanto di effettuare ricerche, recuperi, acquisizioni e attribuzioni di opere d'arte, siano esse dipinti, sculture, oggetti o strutture architettoniche. E' un consulente del Rijksmuseum di Amsterdam, presso il quale lavora la donna con cui vive da anni una storia d'amore fatta di alti e bassi. E' proprio la sua "fidanzata" a coinvolgere Pollok in ricerche per il museo che lo portano a viaggiare per tutto il mondo, sulle tracce delle opere d'arte o in caccia delle loro origini e dei loro autori.

Quindi, la serie non si rifarà ai classici meccanismi polizieschi…
Beh, non nel senso più classico del termine, ma potrà comunque rientrare nella categoria del giallo-noir, prevedendo un meccanismo narrativo inquadrabile come poliziesco. Ogni indagine di Pollok lo porterà a contatto con crimini e delitti. Se volete un esempio che può essere in qualche modo rivelatore, prendete il numero 50 di Napoleone, "La donna del dipinto". In quell'episodio, l'investigatore entomologo si trova a scavare nel passato per ricostruire la genesi di un quadro di Rembrandt e scoprire i misteri della incredibile luce che sembra scaturire dai suoi colori. Pur concentrando l'attenzione sull'opera del pittore, non mancano gli eventi delittuosi, gli assassini e i confronti drammatici che sono tipici delle storie gialle. Tra l'altro, per una "strana coincidenza", quella storia termina proprio al Rijksmuseum di Amsterdam…

Pollok sarà un "eroe" solitario o avrà dei comprimari fissi?
Per quanto stia cercando di definire Pollok come un personaggio a volte contraddittorio, che mi possa permettere di esaltarne le debolezze e sottolinearne la fragilità umana, non intendo assolutamente farne un solitario. Il cast della serie, al momento, prevede almeno tre personaggi ricorrenti. Uno sarà un giovane, poco più che ventenne, che farà da assistente al protagonista, sostenendo un
ruolo d’azione. Un altro è un disilluso e distaccato giudice in pensione, amico e consigliere di Pollok. L’ultima è la già citata fidanzata del nostro. Sto ancora lavorando alle dinamiche di relazione tra questi personaggi, e da qui all'uscita del fumetto in edicola, indicativamente prevista tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008, le cose potrebbero evolversi ulteriormente.

14.2.07

Assassinio al Comitato Centrale

Manuel Vàzquez Montalban - Assassinio al Comitato Centrale
Sellerio

Era il 1984 quando Manuel Vàzquez Montalban, grazie all'interessamento di un Leonardo Sciascia entusiasta, faceva la sua prima comparsa in Italia con Assassinio al Comitato Centrale.
Il libro si apre col Comitato Centrale del Partito Comunista Spagnolo in riunione; con il segretario generale Garrido che, circondato da molti compagni, sta per iniziare il suo discorso d'apertura e che, nell'attimo in cui va via la luce, nell'oscurità e nella confusione, viene ucciso.
"A chi affidare le indagini?", si chiede il vertice del partito. Non potrà certo bastare l'indagine ufficiale affidata alla polizia fascista, che anzi coglierà l'occasione per screditare l'odiato partito. La scelta dell'indagine parallela cade su un uomo di fiducia, anche se ex. Pepe Carvalho, ex comunista, ex agente della CIA, viene pertanto chiamato ad occuparsi del caso, e storcendo il muso dovrà lasciare la sua amata Barcellona, terra di prelibatezze culinarie, per raggiungere Madrid, luogo in cui è accaduta la vicenda. Il libro, che si apre con una struttura tipicamente gialla, diventa per Montalban un pretesto per scavare nella storia e nel presente della Spagna, e non solo. Tra comunisti e fascisti, tra idealisti e mercenari, la storia diventa una lettura della Spagna così come è adesso: "la Spagna del disincanto", come la definiva l'autore, sospesa tra un passato troppo recente e un presente contraddittorio. E un Pepe Carvalho, anch'esso disincantato, arriverà alla sconvolgente soluzione perdendo, forse irrimediabilmente, la speranza in quella società giusta in cui aveva per lungo tempo sperato.
Di Manuel Vàzquez Montalban, autore che amo, ho letto molto, ma nessuno dei suoi libri della serie poliziesca mi ha colpito come Assassinio al Comitato Centrale: probabilmente l'episodio più riuscito delle avventure di Pepe Carvalho.

12.2.07

Jean Claude Izzo

Jean Claude Izzo nasce il 20 giugno 1945 a Marsiglia da padre italiano e madre francese ma di origine spagnola. Frequenta una scuola professionale, il liceo dei Remparts, dove ottiene un diploma di tornitore-fresatore. Nel frattempo svolge qualche lavoretto e a 16 anni apre un locale notturno con gli amici: durerà solo qualche mese. nel 1963 inizia a lavorare come commesso in una libreria e a militare nel movimento cattolico Pax Christi. Scrive qualche poesia. Nel 1964 parte militare con destinazione Toulon, ma subito dopo nel battaglione disciplinare a Djibouti. La permanenza nell’arma non è delle migliori e gli procura non pochi contrasti con i superiori. A causa di uno di questi viene condannato ad un mese di carcere militare: farà uno scioperò della fame che lo porterà a perdere 15 chili. In questo periodo la sua passione per le lettere trova sfogo con la collaborazione nel giornale dell’arma, dove si occupa anche di fotografia. Nel 1966 termina la brutta esperienza della leva e, rientrato a Marsiglia, riprende il lavoro in libreria e la sua militanza in Pax Christi. Qui conosce Marie Hélène Bastianelli e assieme si iscrivono al Partito Socialista Unificato (PSU), nelle cui liste, nel giugno del 1968, si candida alle elezioni legislative nel collegio di Marsiglia. Continua a scrivere poesie.
Nell'agosto dello stesso anno aderisce al Partito Comunista Francese (PCF) e inizia a scrivere per “La Marseillaise Dimanche”, inserto del quotidiano regionale comunista. Nel 1969 si sposa con la Bastianelli e l’anno successivo, assieme alla moglie, si trasferisce a Saint Mitre les Remparts, piccolo villaggio a una cinquantina di chilometri da Marsiglia, dove trova lavoro come bibliotecario al “Comité d'Entreprise de BP Lavora”. Continua a collaborare assiduamente con “La Marsellaise” e pubblica la prima raccolta di poesie Poèmes à haute voix seguita, l’anno successivo, dalla stesura di un testo teatrale per la liberazione di Angela Davis messo in scena da César Gattegno e la "Compagnie du Rocher". Nel 1971 pubblica La commune de Marseille nella rivista "Europe". Nel 1972 la sua collaborazione con "La Marseillaise" si consolida con un’assunzione. Nello stesso anno pubblica la sua seconda raccolta di poesie Terre de Feu e, a novembre, nasce il figlio Sébastien. Nel 1974 diviene caporedattore de "La Marseillaise", pubblica una nuova raccolta di poesie Etat de veille. A cui seguè, nel 1975, Braises, brasiers, brûlures (poesie illustrate da E. Damofli) e Paysage de femme e, nel 1976, Le rèel au plus vif. Nel 1978 pubblica Clovis Hugues, un rouge du midi. Ma questo è l’anno della rottura col PCF, del conseguente abbandono de “la Marseillaise” e della separazione dalla moglie.
Dopo un anno di stenti, nel 1980 inizia a lavorare per il giornale "La Vie Mutualiste" di cui sarà redattore dal settembre 1982 all'aprile 1985 per diventare poi caporedattore quando il giornale cambiò il proprio nome in "Viva". A partire da questa data scriverà in diverse riviste e giornali, e parteciperà all'organizzazione di molti avvenimenti letterari fra cui il "Carrefour des Littératures Euroéennes de Strasbourg", il "Festival du Polar de Grenoble" e il "Festival Etonnant Voyageur" de saint Malo. Sarà delegato generale dei "Rencontres Goncourt des Lycéens" nel 1991 e 1992, e direttore della comunicazione del festival "Tombées de la Nuit" a Rennes dal 1992 al 1994. Scrive anche in questo periodo diverse sceneggiature per film (Una mort Olympique, Les Matins Chagrins), dei testi per canzoni su musiche di Jean Guy Coulange.
Nel 1993 pubblica sulla rivista Gulliver un racconto che sarà la base del suo primo romanzo della trilogia marsigliese Casino totale (Total Khéops), con protagonista Fabio Montale. Pubblicato nel 1995 nella Série Noire di Gallimard su insistenza di Michel Le Bris e Patrick Raynal. Il libro si rivela presto un grande successo vincendo numerosi premi (Prix des lycéens di Marseille , le Trophée 813). Nel 1996 pubblica Chourmo, il secondo episodio della trilogia. Lascia Parigi e parte per stabilirsi a Saint Malo con Laurence Rio responsabile culturale della città. Nel 1997 pubblica Loin de tous rivages, raccolta di versi illustrata da Jacques Ferrandez e Les Marins Perdus, oltre a numerosi racconti apparsi in diverse antologie. Ritorna definitivamente in Provenza con la sua compagna, e si stabilisce a Ceyreste presso La Ciotat. Nel 1998 esce Solea, terzo episodio della trilogia, e nonostante le forti sollecitazioni di Gallimard, Izzo rifiuta di proseguire le avventure di Fabio Montale. Nello stesso anno comincia a scrivere Le Soleil des Mourants e in maggio, si separa da Laurence. Durante l'estate, già malato, ha delle difficoltà a scrivere il romanzo iniziato. Pochi mesì dopo conosce la fotografa Catherine Bouretz che sposa nel febbraio 1999. Intanto fa ritorna a Marsiglia ed esce la raccolta di poesie L'Aride des jours con illustrazioni della moglie. I segni della malattia (un cancro al polmone) si intensificano ma, nonostante questo, Izzo non solo porta a termine Il sole dei morenti (pubblicato in settembre), ma partecipa anche a numerosi avvenimenti letterari.
La malattia lo uccide il 26 gennaio 2000 ma la sua fama e il crescente interesse verso le sue opere non accennano a fermarsi.
Izzo ha raccontato con estremo realismo ed impegno sociale la sua Marsiglia, riuscendo a trasporre in maniera esemplare le vicende di una realtà problematica e ricca di contraddizioni.
Si ringrazia Antenati

Trilogia di Marsiglia
1995. Total Kheops (Gallimard, Série Noire), Casino totale (e/o, 1998)
1996. Chourmo (Gallimard, Série Noire), Chourmo. Il cuore di Marsiglia (e/o, 1999)
1998. Soléa (Gallimard, Série Noire), Solea (e/o, 2000)

Altri
1977. Les marins perdus (Flammarion), Marinai perduti (e/o, 2001)
1998. Vivre fatigue (Librio), Vivere stanca (e/o, 2001)
1999. Le soleil des mourants (Flammarion), Il sole dei morenti (e/o, 2000)
1999. Un temps immobile (Filigrane Editions)
2000. Marseille (Hoëbeke)
2006. Aglio, menta e basilico. Marsiglia, il noir e il Mediterraneo (e/o)

Poesia
1970. Poèmes à haute voix (P.J. Oswald)
1972. Terres de feu (P.J. Oswald)
1974. État de veille (P.J. Oswald)
1975. Braises, brasiers, brûlures (poesie illustrate da E. Damofli)
1975. Paysage de femme (Guy Chambelland)
1976. Le réel au plus vif (Guy Chambelland)
1978. Clovis Hughes, un rouge du Midi (J.Laffitte)
1997. Loin de tous rivages (Ed. du Ricochet)
1999. L'Aride des jours (Ed. du Ricochet)
1999. Un temps immobile (Filigrane Editions)

Teatro
1971. Liberez Angela Davis
1978. Allo Paris
1989. La révolution revit à Septèmes

Sceneggiature cinematografiche
1987. Les matins chagrins réalisé par Jean Pierre Gallepe produit par matin filmFiche technique
1988. Une mort olympique scénario, con Manuel Vasquez Montalban

9.2.07

Il giudice e il suo boia


Friedrich Durrenmatt - Il giudice e il suo boia
Feltrinelli

Durrenmatt scardina tutte le regole classiche del giallo; solo in Sciascia si può riscontrare, in particolare per Il contesto, una forza sovversiva simile. Ogni schema che il lettore può trovare ricorrente nei romanzi gialli viene letteralmente sgretolato, stupendo e meravigliando chi si nutre di forze creative e, probabilmente, annoiando chi a queste forze guarda con sospetto. Il giudice e il suo boia è un esempio esemplare, forse il migliore, della forza e della caratteristica poetica di Durrenmatt.
Il vecchio ispettore Barlach, Malato e in procinto di morire, assieme al giovane agente Tschanz, si trova ad affrontare una sua vecchia sconfitta: il potente e altolocato Gastmann che molto tempo addietro, in Turchia, davanti agli occhi di Barlach, aveva commesso un delitto e per questo non aveva mai pagato. E adesso che Gastmann si trova ad essere indiziato per l’omicidio di un agente della polizia di Berna, Barlach farà di tutto per incastrarlo, schivando sapientemente le intenzioni di importanti personaggi politici di allontanarlo dalle indagini e ricorrendo a metodi non proprio ortodossi.
Tutto questo accompagnato da un’atmosfera agghiacciante, dove ogni situazione, ogni frase che scorre sotto gli occhi, non si svolge per caso ma è lì a rappresentare il teatro della vita.

8.2.07

Forum


Su milano nera si sta svolgendo un interessante scambio di opinioni lanciato da questa domanda "Il noir è letteratura di serie B?"

6.2.07

David Peace

David Peace, nato nel 1967 nello Yorkshire occidentale, è cresciuto in questa terra dura e cupa che è stata fonte di ispirazione per i suoi romanzi noir. Peace si è fatto conoscere per una serie di quattro libri che lui stesso ha definito come "Red Riding Quartet". La quadrilogia, composta da 1974, 1977, 1980 e 1983, descrive le gesta di un serial killer che seminò di giovani donne brutalmente assassinate la regione dello Yorkshire per circa un decennio, a partire dalla metà degli anni settanta. Ma per Peace, la descrizione di quella stagione di sangue e di orrore è solo un pretesto per raccontare la realtà di un'intera epoca segnata dalla più grande ristrutturazione economica che l'Inghilterra abbia mai conosciuto: quella imposta dalle politiche iperliberiste della leader conservatrice Margaret Thatcher e seguita da scontri e violenze in tutto il paese, principalmente per gli effetti nefandi che ha avuto sull'occupazione. Dice l'autore "Tutto è politico e il crime novel ha insieme l'opportunità e l'obbligo di essere più politico di ogni tipo di scrittura o media, essendo il crimine la più esplicita manifestazione della politica di un'epoca. Noi siamo definiti e dannati dai crimini del tempo in cui viviamo". Oltre ai fatti e alle atmosfere della sua terra, Peace ha dichiarato che, in particolare per 1980, ha tratto ispirazione dalle opere pittoriche di Francis Bacon.
Peace è spesso paragonato al grande James Ellroy, sia per le immagini a tinte forti che riesce a riprodurre nei suoi libri (in Peace come in Ellroy la scrittura è uno strumento di indagine, mossa da un desiderio profondo di conoscenza che spinge lo scrittore a cercare indizi e nessi. Ricucire i frammenti di una realtà spesso troppo brutale ed assurda è una sorta di ribellione contro di essa) ma anche per aver in comune con lo scrittore americano l'infanzia segnata da un delitto efferato. Aveva dieci anni quando non poco lontano da casa sua fu trovata la prima vittima dello Squartatore dello Yorkshire.
Da alcuni anni vive a Tokyo con la sua famiglia.

Bibliografia
Red Riding Quartet
2000. Nineteen Seventy Four (1974, Meridiano Zezo, 2001)
2001. Nineteen Seventy Seven (1977, Meridiano Zero, 2003)
2001. Nineteen Eighty (1980, Tropea, 2004)
2003. Nineteen Eighty Three (1983, Tropea, 2005)
Altri
2004. GB84 (Tropea, 2006)
2006. The Damned Utd
2008. Tokyo anno zero (il Saggiatore)

1.2.07

Al via il Suzzara Noir Festival

Sabato 3 e domenica 4 febbraio 2007 prenderà il via la prima edizione del Nebbia Gialla Suzzara Noir Festival. Nato da un'idea dello scrittore Paolo Roversi, che sarà anche direttore della manifestazione, affiancato da Romy Tasca, responsabile dell'organizzazione.
L'evento si terrà a Suzzara (Mantova).
Io molto probabilmente sarò lì.


Leggi il programma del festival.

Angelo Nero

Cornell Woolrich - Angelo nero
Fanucci

Recensione già pubblicata su Milano Nera.

La prima volta che ho letto Cornell Woolrich, si trattava di Appuntamenti in nero, sono rimasto meravigliato. Il passo della narrazione è un congegno perfetto, un fiume impetuoso spinto dal desiderio di vendetta di un giovane uomo dal cuore a pezzi, che trasformandosi in un killer spietato fa rivivere l’appuntamento mancato con la sua amata attraverso una serie di appuntamenti con la morte.
In Angelo Nero, che conferma l’incredibile forza e particolarità narrativa di Woolrich, la molla che fa scattare il congegno non è il desiderio ossessivo della vendetta ma bensì l’incapacità di una donna dal viso d’angelo a rassegnarsi alla sorte che il destino è in procinto di riservargli. Per salvare il suo uomo da una fine che sembra segnata, è stato condannato a morte per l’omicidio di quella che sembra essere la sua amante, “Viso d’Angelo” – così la chiamava il suo amore - si trasforma in una cacciatrice senza scrupoli e intraprende una rischiosa corsa contro il tempo alla ricerca del vero assassino.
Servendosi della rubrica della vittima, trafugata dal luogo del delitto, va a scovare ad uno ad uno i possibili artefici della sua infelicità, e nel fare ciò dimostra una forza e una determinazione cieca che la portano a rischiare seriamente la sua stessa vita, discendendo nei bassi fondi della città e affrontando personaggi loschi e di malaffare, fino ad arrivare ad un finale sconvolgente che solo un maestro della suspense come Woolrich poteva regalare. Woolrich con Angelo Nero, piccolo gioiello della sua così detta “serie nera”, ci consegna un personaggio femminile indimenticabile.
Un altro capolavoro del maestro che ispirò Hitchcock e Truffaut.


The Hollow Man - Le tre bare (J. Dickson Carr)

John Dickson Carr è il mio autore di crime preferito.Ha firmato alcuni dei migliori romanzi gialli di tutti i tempi (a mio avviso) anche sotto pseudonimi vari(Carter Dickson, Carr Dickson e Roger Fairbairn). Il 30 novembre 2006 si è celebrato il centenario della sua nascita. "Le tre bare" è ritenuto il suo capolavoro, e viene spesso citato come il miglior esempio del genere della stanza chiusa (locked room mysteries), genere di cui Dickson Carr è ritenuto il maestro e che fu iniziato da Edgar Allan Poe con I delitti della Rue Morgue (1841).

bibliografia Italia


Questa è la copertina di una recente edizione economica britannica (paperback) che ho acquistato l'anno scorso a Londra.
tFI